mercoledì 9 gennaio 2008

Il FMI non ricatterà più l'Ecuador

Il Presidente Correa aveva dichiarato, nell'aprile del 2007, che era stato saldato il debito dello Stato ecuadoriano verso il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ed adesso, con la chiusura dei conti del 2007, arriva la conferma del FMI.
Il presidente Correa, molto soddisfatto per il risultato ottenuto, ha rilasciato questa dichiarazione: "Giovedì abbiamo saldato l’ultima rata di debito pendente nei confronti del FMI, circa 9 milioni di dollari. Finalmente siamo indipendenti da questa burocrazia internazionale. Non saremo costretti a sottostare più ai ricatti del FMI".

L’Ecuador segue la strada tracciata da paesi come Venezuela, Brasile, Argentina ed Uruguay che negli anni passati erano riusciti a saldare i loro debiti con il FMI. I prestiti fatti molti anni prima dal FMI come forma di soccorso alle varie economie dei paesi interessati, si sono trasformati in un cappio sempre più soffocante a causa delle misure neo liberiste messe in atto dal Governo per assecondare il Fondo Monetario Internazionale, che ha potuto continuare a versare "aiuti economici" e veder allungare le scadenze dei pagamenti degli interessi.
Le aperture neo liberiste in Ecuador aumentarono la povertà della popolazione indigena ed il loro malcontento sfociò in numerose e partecipate manifestazioni. Nel febbraio 2002, militari dell'Esercito, appartenenti alla Brigata Pastaza, aggredirono la popolazione che manifestava nella regione di Napo; in questo attacco sconsiderato e indiscriminato furono uccisi 4 manifestanti, tra cui un ragazzo di 12 anni, e ci furono centinaia di feriti. Sempre a Napo, per la precisione nella città di Tena, si ebbero notizie di altre aggressioni da parte dell'esercito su manifestanti. I reparti militari chiamati ad aiutare i collegi ebbero l'ordine, da parte dell'allora governo Noboa, di sparare sui dimostranti se non si fossero dispersi dopo il lancio dei lacrimogeni.

Gli stati Latino Americani che sono attualmente indipendenti dal FMI sono riusciti a rendere le proprie economie libere da ricatti e ingerenze esterne e si sono potute concentrare sullo sviluppo della Banco del Sur che ha visto la luce all'inizio del dicembre 2007.

Come sempre le notizie che vanno contro il sistema neoliberista sui nostri media vengono censurate e così pochi organi di informazione in occidente ne hanno dato notizia con il minimo risalto. Fortunatamente di notizie positive ce ne sono ed arrivano anche a noi, seppur con un po' di ritardo, in barba al FMI ed ai censori che controllano i nostri liberi media.

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