mercoledì 11 giugno 2008

Indagato Alvaro Uribe per rapporti con i paramilitari

Nella provincia di Antioquia nel 1997 avvenne un massacro da parte di un gruppo di paramilitari di estrema destra; più precisamente nella località di El Aro in 6 giorni di scorribande furono uccise tramite tortura 15 persone, violentate numerose donne, rase al suolo 45 case ed infine fatti sfollare circa 900 abitanti del luogo.
Le rivelazioni su questo massacro sempre negato dal Governo colombiano sono state fatte da un ex paramilitare "pentito" che avrebbe preso parte alla riunione in cui si pianificava l'operazione. A questa riunione secondo le sue parole parteciparono il generale Ospina, il generale Rosso, il capo paramilitare Salvatore Mancuso ed infine il Presidente Alvaro Uribe.
L'ex paramilitare racconta che in sua presenza il Presidente avrebbe ringraziato gli uomini che attuarono il massacro perché grazie a quell'operazione riuscirono a recuperare sei ostaggi tra i quali c'era il cugini di Uribe.
La notizia dell'apertura di un fascicolo di inchiesta nei confronti di Alvaro Uribe a pochi giorni dalla cattura del cugino Mario Uribe per collusioni con il paramilitarismo rende sempre più evidenti gli intrecci tra politica e paramilitari.
Il presidente logicamente rigetta ogni accusa a suo carico affermando che sono solo calunnie ma in questo periodo la giustizia sta aprendo numerose indagini su di lui ed i suoi collaboratori più stretti con le accuse di corruzione e di coinvolgimenti diretti nelle organizzazioni paramilitari; con queste accuse è stato arrestato anche il cugini Mario Uribe.
Con l'apertura di questa indagine si spera che la Corte Suprema di Giustizia riesca ad aprire e portare alla luce le verità celate nel vaso di pandora colombiano.

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