sabato 23 agosto 2008

Violenze razziste in Bolivia

In Bolivia e più precisamente a Sucre il 24 maggio 2008 nello stadio cittadino il presidente Evo Morales avrebbe dovuto consegnare con una breve cerimonia delle ambulanze alle municipalità della provincia di Sucre.
Per questo avvenimento alcune centinaia di indigeni boliviani erano giunti nella città per assistere alla consegna; ma la cerimonia non ha avuto luogo perché numerosi gruppi di giovani dell'opposizione hanno iniziato un fitto lancio di pietre, bombe carta, dinamite e gas lacrimogeno contro la polizia che, stranamente non ha risposto all'aggressione, ed ha abbandonato lo stadio.
Le centinaia di persone che erano arrivate a Sucre per assistere alla consegna delle ambulanze e sostenere il MAS (il partito del presidente Morales) sono state inseguite da bande incaricate dagli oppositori del governo Morale di impedire l'incontro con il Presidente. I sostenitori del MAS sono stati raggiunti e sono stati aggrediti, picchiati ed insultati.
Circa cinquanta indigeni del MAS, compreso il sindaco di Moiocoya, sono stati obbligati togliersi le magliette e le camice ed inginocchiarsi a torso nudo nella piazza principale della città, a bruciare le whipalas (le bandiere tradizionali degli indigeni) ed a gridare slogan contro il presidente Morales.
Tra le persone che circondavano gli indigeni e li umiliavano c'erano esponenti dell'opposizione di Sucre come Fidel Herrera (presidente del Comitato Interstituzionale John Cava), il sindaco di Sucre Aidé Nava, il rettore dell’Università San Francisco Xavier Jaime Barron ed i deputati Fernando Rodríguez e Gonzalo Porcel (Podemos).
I media nazionali ed internazionali non hanno dato risalto alle violenze subite dagli indigeni boliviani ed infine la violenza continua con la condotta della magistratura che, legata ai partiti dell'opposizione del Governo, ancora non si è mossa. Video che testimonia le violenze

Nessun commento: