sabato 4 luglio 2009

La politica messicana ed i narcos

A fine maggio in Messico e precisamente nello stato del Stato di Michoacan è stata effettuata una vasta operazione contro un cartello di narcos, “la familia Michoacana”, in cui sono stati arrestati undici narcos, dieci sindaci, un giudice, diversi poliziotti, un assessore e ventotto funzionari governativi dello stato del Michoacan che cooperavano con i narcotrafficanti.
Le accuse rese note dalla magistratura messicana sono molto pesanti e sono tutte documentate; sono quelle di aver dato appoggi logistici e impunità agli affiliati del cartello che ha nel traffico di armi e droga verso gli Usa, estorsione, contrabbando e sequestri di persona i maggiori interessi.
Il cartello de La familia Michoacana è nato da poco tempo da una sanguinosissima scissione con il cartello del Golfo.

L'ondata di arresti è stata messa in atto nella massima segretezza possibile perché numerosi settori della politica cooperavano con i narcotrafficanti.
Dopo il successo di questa operazione il governatore dello Stato di Michoacan, Leonel Godoy, ha esternato tutto il proprio disappunto perché le autorità federali non lo hanno messo al corrente ed ha dichiarato: "l'operazione di polizia è avvenuta senza che nessuno ci abbia avvisato. Adesso stiamo verificando se tutto quello che è successo sia compatibile con la Costituzione oppure sia anticostituzionale. La lotta contro il crimine organizzato deve essere decisa con la collaborazione delle autorità statali".
Oltre al governatore anche altri esponenti del Prd (Partido Revolucionario Democratico) e del Pri (Partido Revolucionario Istitucional) hanno protestato contro l'arresto dei loro compagni di partito perché affermano in modo deciso che tutta l'operazione anti-narcos abbia solo uno scopo politico, a causa della vicina elezione delle cariche federali, previste il 5 luglio 2009, e non colpirebbe i veri collaboratori del cartello de La familia Michoacana

Le forze di polizia che hanno portato avanti le indagini e effettuato gli arresti non potevano informare le autorità locali senza che trapelassero le informazioni sull'operazione in corso. Quindi il disappunto degli esponenti politici è solo un atto per distrarre e screditare davanti agli occhi dell'opinione pubblica gli inquirenti per paura di perdere ulteriore consenso se altri esponenti politici del Prd e Pri verranno coinvolti.

Nessun commento: