martedì 12 gennaio 2010

Colombia: Rapporto annuale sulla tortura

La Coalición Colombiana contra la Tortura ha presentato a novembre 2009 il rapporto annuale sulle torture che insanguinano il paese. Il rapporto consegnato all'ONU denuncia che la tortura in Colombia è ancora usata in modo sistematico da tutti i gruppi armati (esercito, paramilitari e guerriglia) che combattono nel territorio.
La tortura non è solo fisica ma anche psicologica, e viene utilizzata per intimidire, perseguitare ed estorcere informazioni soprattutto dalla popolazione inerme.
L'uso della tortura psicologica è in ascesa e mira ad aumentare i combattenti o coloro che aiutano i gruppi armati nascondendo o movimentando armi, oppure facendo gli informatori o i messaggeri. A causa di questa pratica si calcola che circa 15.000 combattenti (sia nelle fila della FARC che dei gruppi paramilitari) siano ragazzi con meno di 18 anni; riprendendo i dati di uno studio dell'UNICEF nel 2009, si scopre che l'età media dei bambini soldato è scesa a 12 anni!
Anche la violenza sessuale e lo sfruttamento sessuale delle giovani ragazze viene inclusa nei casi di tortura perché è sistematica ed ha il fine di indurre le giovani donne a prostituirsi per racimolare il denaro per i gruppi combattenti.

Dal 2005 la Coalición Colombiana contra la Tortura ha creato un'archivio dove si raccolgono le testimonianze di chi ha subito delle torture ed ha avuto il coraggio di raccontarle; per adesso sono state documentate mille episodi di tortura di cui più di 300 sono protagonisti bambini e ragazzi con meno di diciotto anni.
Le denunce raccolte sono una piccola parte dei fatti che realmente si compiono in Colombia e sicuramente il Governo Uribe minimizzerà i numeri affermando che le FARC sono state quasi sgominate e che i paramilitari sono stati debellati. Insomma la Colombia sarà rappresentata dal Governo come un paese democratico e sicuro, anche se dopo oltre 45 anni di conflitto interno vi sono circa 4 milioni di deslpazados, la violenza aumenta, come aumenta vertiginosamente la povertà.

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