martedì 8 marzo 2011

Il governo Rousseff taglio le spese

Il governo brasiliano guidato Dilma Rousseff ha deciso di tagliare le spese di circa 20 miliardi di euro dopo aver studiato le previsioni sull'andamento dell'economia locale che nel 2011 la crescita sarà al massimo del 5%.
Il governo si sta muovendo in anticipo per poter avere anche dei margini di manovra e non impattare molto sul mondo del lavoro e sociale.

Un primo scoglio che si pone davanti alla presidente Rousseff è quello dei salari. I sindacati operai chiedono un aumento di 580 reais mentre il governo, a fronte del piano di riduzione della spesa e del pericolo di inflazione, non vuole salire oltre i 545 reais.

Il Ministro delle Finanze, Guido Mántega, durante la presentazione del piano del governo ha dichiarato: "Con meno consumo del governo si ridurrà la pressione sui prezzi. [...] Questo taglio sarà comunque più drastico di quelli fatti gli scorsi anni. [...] L'obbiettivo è chiaro ed è quello di mantenere l'inflazione sotto controllo e ridurre le spese del governo è la maniera principale per combattere qualsiasi inflazione", successivamente Mántega ha sottolineato che il Programa de Aceleración del Crecimiento (PAC), piano di sviluppo e costruzione di opere pubbliche fondamentali, non sarà toccato. 

Il governo brasiliano nel suo studio economico prevede di ridurre fortemente, già nel 2001, il debito pubblico invertendo la tendenza del biennio 2009-2010. Nel biennio scorso il governo Lula, che aveva sempre Mántega come Ministro delle Finanze, decise di sostenere l'economia brasiliana con importanti finanziamenti all'industria per arginare la crisi globale e non far cadere il Brasile in recessione; quindi il Governo aumentò le proprie spese ed i risultati gli hanno dato ragione. 
Oggi però Dilma Rousseff non può continuare con questa politica economica e rischiare un pericoloso indebitamento del Brasile, ma deve cercare di lasciare che l'industria prosegua il suo cammino contando sulle proprie capacità ed sulla crescita economica del paese che continua anche se meno forte del passato.

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