giovedì 3 marzo 2011

Rapa Nui: il popolo Mapuche rivendica i propri diritti

Gli indios Mapuche dell'isola di Pasqua, il nome indigeno è Rapa Nui, hanno iniziato una serie di manifestazioni e proteste contro il governo cileno che nel passato ha concesso ai privati le terre ancestrali delle comunità indigene.

Il conflitto tra i nativi di Rapa Nui e lo Stato cileno inizia nel 1933 quando il Cile prese possesso di circa 87% dell'isola lasciando solamente il 13% del territorio in mano ai nativi che erano circa il 70% della popolazione di Rapa Nui.
Nel 1966 lo Stato cileno decise di vendere molte terre ancestrali dei Mapuche agli imprenditori alberghieri calpestando una legge nazionale che vietava la vendita del territorio dell'isola a stranieri e privati. In questi territori tra pochi mesi la Sociedad Hotelera Interamericana S.A. sta per iniziare la costruzione di un enorme complesso alberghiero da oltre 50 milioni di dollari.

Oggi gli indigeni continuano la protesta, a dicembre hanno manifestato le proprie ragioni occupando una struttura alberghiera; questo atto ha scatenato la reazione del governo che ha deciso di inviare la polizia per sgombrare l'area. Lo scontro tra polizia e manifestanti ha provocato cinque feriti e dieci arresti tra gli indios.
La voce degli indios è giunta alla Comision Interamericana de Derechos Humanos, i Mapuche chiedono con decisione "l'immediato stop delle violenze e la garanzie che gli agenti della polizia e lo Stato non mettano a rischio la vita o l'integrità fisica dei membri della comunità".

I Mapuche continuano a difendere le loro tradizioni ed i loro diritti oltre che con le manifestazioni e le occupazioni, sempre pacifiche, anche attraverso il ricorso ai tribunali che avranno l'onere di decidere se restituire le terre usurpate ai Mapuche oppure far proseguire lo scempio del territorio e dei diritti dei Mapuche di Rapa Nui.

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