giovedì 7 luglio 2011

VI Congresso del PCC

Il VI congresso del Partito comunista cubano ha confermato che la Rivolucion Cubana è sempre in evoluzione. 
Al congresso ha partecipato anche Fidel Castro il quale non ha accettato il rinnovo dei suoi incarichi nel partito a causa delle sue non perfette condizioni di salute. La malattia che lo ha colpito nell'agosto 2006 lo ha costretto nello stesso anno a cedere tutti i suoi incarichi di governo al fratello Raul.
Fidel in un suo articolo riferendosi alla sua scelta di ritirarsi dalla vita politica attiva ha scritto: "Credo di aver ricevuto abbastanza onori. Non avevo mai pensato di vivere così a lungo, i nemici hanno fatto il possibile per impedirlo, hanno cercato di eliminarmi innumerevoli volte e spesso ho 'collaborato' con loro".

Il congresso del Partito Comunista Cubano ha ribadito un concetto fondamentale per lo sviluppo economico dell'isola caraibica che solo con "il socialismo si può vincere le difficoltà e preservare le conquiste della rivoluzione e che nell'aggiornamento del modello economico predominerà la pianificazione, la quale terrà conto delle tendenze di mercato".
Il socialismo sarà la "la forma principale nell'economia nazionale" anche se l'economia  vedrà lo sviluppo di cooperative, di piccoli agricoltori e la comparsa dei lavoratori autonomi; inoltre gli investimenti provenienti dall'estero cresceranno notevolmente.

A confermare questi propositi ci sono le 130.000 concessioni di appezzamenti di terreno per altrettanti contadini e sono state concesse circa 172.000 licenze per la creazione di piccole imprese che verranno ufficializzate entro il 2015. Con queste misure si calcola che circa 1.800.000 troveranno lavoro nel settore privato andando così a diminuire il numero di lavoratori del settore pubblico.
Inoltre i cubani potranno, nel prossimo futuro, acquistare case ed automobili e la Tarjeta de abastecimiento, il libretto con cui i cubani avevano il diritto all'acquisto a prezzi agevolati di generi di prima necessità, sarà abolita.

I cambiamenti che trasformeranno la Rivolucion Cubana nei prossimi anni non riguardano solo la vita economica del paese ma anche quella politica infatti il congresso del partito ha stabilito che coloro che si vorranno impegnare nell'attività politica potranno essere eletti per un massimo di dieci anni ( cinque anni per ogni mandato).

Una commissione istituita all'interno del partito monitorerà l'evoluzione ed interverrà ogni qual volta che la giustizia sociale ed i diritti dei cittadini potranno subire un disequilibrio.

La Rivolucion si trasforma ma al centro vi è sempre l'uomo.

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