venerdì 18 gennaio 2013

Il Cile ed i diritti del Popolo Mapuche


La Corte Suprema del Cile, a metà dicembre, ha annullato la condanna a Daniel Levinao per il tentato omicidio di un ufficiale dei Carabineros che gli era stata inflitta dal Tribunale militare, quindi dovrà essere riprocessato, mentre ha confermato la condanna per porto illegale di armi da fuoco.
Al compagno di cella di Levinao, Paulino Levipán, è stata ridotta la pena per il tentato omicidio del Carabineros da dieci anni a quattro anni che potrà essere scontata fuori dal carcere. 
I due Mapuche erano detenuti nel carcere di Angol dove da ottobre del 2012 avevano iniziato lo sciopero della fame insieme ad altri due Indio Mapuche, Rodrigo ed Eric Montoya, che sono ancora in attesa di giudizio per tentato omicidio. 
Levinao, Levipán, Rodrigo ed Eric Montoya iniziarono lo sciopero della fame per sostenere la giornata del  15 ottobre in cui il popolo Indio rivendicava "la dignità e la resistenza mapuche".

I quattro giovani furono arrestati durante il corteo del 27 luglio 2012, quando oltre 600 mila persone manifestarono per il riconoscimento dei diritti ancestrali del Popolo Mapuche, dove i carabineros tentarono di disperdere la manifestazione con la forza. In questa occasione i manifestanti protestavano anche per le violenze delle forze dell'ordine e per il brutale sgombero, in cui ci furono circa 50 feriti, delle persone che stavano occupando quattro tenute nel municipio di Ercilla.
Inoltre le autorità Cilene avevano accusato le famiglie Indigene di utilizzare i propri bambini come scudi umani; questa denuncia fu immediatamente smontata dall'Unicef grazie a testimonianze filmate ed a fotografie.

Nessun commento: