mercoledì 24 aprile 2013

Argentina: Iniziato il processo al Plan Condor


Il 5 marzo 2013 è iniziato il processo al Tribunal Oral Federal N°1 per giudicare 25 imputati, tra cui Jorge Rafael Videla, Reynaldo Benito Bignone, Santiago Omar Riveros, Luciano Benjamín Menéndez e Antonio Vañek, accusati della scomparsa di 106 persone (Uruguaiani, Paraguaiani, Cileni e Argentini) attuata dal Plan Cóndor.

Il processo inizia dopo moltissimi anni di indagini che furono anche interrotte a causa delle leggi di "punto final" e "obediencia debida" promulgate dal governo di Raúl Alfonsín; la prima, del 1986, bloccava ogni processo contro gli autori delle detenzioni illegali, delle torture e degli assassini che furono commessi  durante il "Processo di riorganizzazione nazionale" (1976-1983), la seconda sollevare da responsabilità i rappresentanti delle forze armate, che commisero delitti contro gli oppositori e crimini contro l'umanità tra il 1976 ed il 1983.
Le leggi furono considerate nulle dal Congresso Nazionale nel 2003 ma solo durante la presidenza di Néstor Kirchner la Corte Suprema di Giustizia le dichiarò incostituzionali il 14 giugno 2005 e quindi le indagini ed i processi contro i "repressori della dittatura" poterono ricominciare.

Il fiscal Miguel Angel Osorio ricorda, poco prima che il processo abbia inizio, che "la causa si aprì con la denuncia molto particolareggiata dela scomparsa di Emilio Mignone, Raúl Zaffaroni, David Baigun, Alberto Pedroncini e Martín Abregú. A questi casi vennero, successivamente, accorpate anche altre denuncie in cui non furono mai trovati i corpi delle vittime, questo particolare permise, anche se erano in vigore le leggi "punto final" e "obediencia debida" di poter procedere con le indagini perché il delitto era ancora in atto e quindi non soggetto ad amnistia o indulto."

Originariamente il procedimento sul Plan Cóndor era stato istruito nel 2008 per 32 persone ma il tempo necessario per le ulteriori indagini hanno visto morire alcuni imputati come Albano Harguindeguy, Cristino Nicolaides e Antonio Bussi ed altri sono ritenuti inadatti per sostenere un processo a causa delle precarie condizioni di salute come Ramón Genaro Díaz Bessone e Ernesto Alais.
Tra gli imputati vi sono anche gli unici autori materiali dei delitti, Manuel Cordero e Miguel Angel Furci, commessi nella Oficina Orletti.

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