mercoledì 15 maggio 2013

Guatemala: la criminalizzazione dei Movimenti Sociali


In Guatemala da quando si è insediato il Presidente Otto Perez Molina, nel gennaio 2012, è in atto una campagna diffamatoria ed intimidatoria (con minacce di morte, numerosissimi episodi di omicidi e torture) contro i militanti dei movimenti sociali.
Il motivo di questa offensiva guidata da movimenti di estrema destra, supportata anche dal Governo di Molina che ha sempre insabbiato o minimizzato gli episodi violenti che hanno visto gli attivisti vittime, è da ricercarsi nei numerosi investimenti che il Governo vorrebbe attirare per la costruzione di centrali idroelettriche, un canale interoceanico che colleghi Atlantico e Pacifico e l’edificazione di un mega-porto in ciascun oceano.

Numerosi gruppi conservatori, come il Chapines Unidos por Guate (CUG), si sono mobilitati per bloccare le riforme promosse (come la Ley del Sistema Nacional de Desarrollo Rural Integral con cui i movimenti contadini vorrebbero indirizzare le politiche agrarie verso una gestione ed una  ripartizione più attenta al sociale) e le proteste attuate dai movimenti sociali, definiti "gruppi violenti legati all'opposizione , perché limiterebbero un poco le manovre ed i profitti dei grandi latifondisti e delle multinazionali a vantaggio dei più poveri.
Un'altra arma usata dai gruppi di estrema destra è la diffamazione verso l'opinione pubblica ed ogni occasione, come scioperi o manifestazioni, è una buona per apostrofarli come "gruppi violenti legati all'opposizione  oppure le notizie portate alla luce da loro sono solo "disinformazione data dalla manipolazione della realtà". Oltre a ciò la disinformazione riesce a far passare il messaggio che le proteste organizzate dai movimenti civili si oppongono al progresso del paese dato che si battono per limitare lo strapotere della proprietà privata e per non ratificare del Trattato di Libero Commercio tra Guatemala e USA. 

I movimenti guatemaltechi obbiettivo degli attacchi del Governo e dei gruppi di estrema destra sono la Coordinadora de Unidad Campesina (Cuc), gruppo storico e molto attivo nella lotta per il diritti alla terra e nell'opposizione alle multinazionali che impongono le monocolture, la Coordinadora Nacional Indígena y Campesina (Conic), la Coordinadora Nacional de Organizaciones Campesinas (Cnoc) ed il Cifca (Iniciativa de Copenhague para Centroamérica y México); fino ad oggi, fortunatamente, le minacce e le violenze non hanno avuto l'effetto di diminuire le lotte per la salvaguardia del territorio, dell’acqua e della madre terra.

"Le violenze e la paura in Guatemala crescono di giorno in giorno e mai ci piegheremo allo sfruttamento capitalista e al razzismo: le lotte rappresentano i semi della liberazione del nostro paese”, queste parole di Hernández Ixcoy, tra i fondatori del Cuc, mostrano come la lotta è ancora viva.

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