lunedì 1 luglio 2013

Honduras: i lavoratori chiedono un forte cambiamento

I lavoratori honduregni durante le manifestazioni del Primo Maggio hanno chiesto al Governo la "rifondazione dello Stato attraverso un'assemblea Costituente" che hanno indicato come unico mezzo per "migliorare e rendere più giusta la società honduregna"
Le richieste dei lavoratori nascono come risposta all'aumento della violenza, della povertà e per l'alto costo della vita e per combattere la forte militarizzazione del Honduras che si sono verificate dopo il golpe del 28 giugno 2009, che ha deposto il presidente Manuel Zelaya Rosales.
Durante questo periodo i lavoratori ed i sindacati, che li rappresentano, il paese non si è più occupato dei cittadini e non ha cercato di migliorare le condizioni di vita della popolazione ma anzi si è notato come le industrie sono riuscite a sfruttare maggiormente i lavoratori.
Il peggioramento delle condizioni lavorative e di salario ha fatto si che nei cortei del Primo Maggio i lavoratori richiedessero a gran voce il superamento del modello neoliberista in favore di una società più equa ed un modello di sviluppo economico più vicino alla popolazione ed alle esigenze della società.

La manifestazione che si è snodata per le strade della capitale, Tegucigalpa, era organizzata dalla Confederazione dei lavoratori dell'Honduras (CTH), dalla Confederazione Generale dei Lavoratori (CGT), dalla Confederazione dei Lavoratori (CUTH) e dal Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNRP) e si è conclusa con un comizio del deposto Presidente.
Durante il comizio Zelaya ha ricordato come l'attuale presidente, Porfirio Lobo, "può anche avere buone intenzioni ma il potere viene gestito dalle forze golpiste e pertanto è impossibile migliorare il paese", inoltre ha ricordato le menzogne dell'attuale governo il quale sostiene di aver aumentato i posti di lavoro, di aver migliorato la sicurezza nel paese e di aver incrementato gli indici economici ma la verità è un'altra perché il tasso di disoccupazione è aumentato, a criminalità si è e si sta rafforzando e la popolazione è sempre più povera.

L'ex-presidente Zelaya insieme ai portavoce dei Sindacati ha ricordato che in Honduras nel 2012 vi sono stati 20 morti al giorno (dato fornito dall'Osservatorio sulla Violenza della Università Nazionale Autonoma del Honduras) mentre nel 2008, l'anno prima del golpe, vi erano undici vittime. Quest'incremento non è tollerabile ed è così "chiediamo all'attuale governo di fermare lo spargimento di sangue in Honduras che colpisce anche i movimenti popolari, i sindacalisti, gli insegnanti ed i difensori dei diritti civili".

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