lunedì 30 dicembre 2013

Honduras: alle lezioni vince il partito del Broglio

Il giorno dopo la chiusura delle urne in Honduras il TSE (Tribunale Supremo elettorale), a spoglio ancora in corso, ha diffuso i primi risultati parziali. Con  circa il 67% delle schede scrutinate, Juan Orlando Hernández (Partido Nacional de Honduras quello rimasto al governo dal golpe del luglio 2009) avrebbe avuto il 34% dei voti, Xiomara Castro (Libertad y Refundación - Libre) con circa il 28% ed al terzo posto il candidato Mauricio Villeda del Partito Liberale con il 20% ed infine Salvador Nasralla del Partito Anticorruzione con il 15%. 

L’ex presidente Manuel Zelaya dirigente del partito Libre ha affermato: "Non riconosciamo questi risultati. Fateci vedere i verbali, confrontiamoli e provateci che abbiamo perso!"
Zelaya ha denunciato che gli organi di garanzia per le elezioni avrebbero escluso il 20% dei verbali per non presunte irregolarità, però non specificate, ed incongruenze; questa esclusione ha portato a non conteggiare circa 400.000 voti di areee dove il partito Libre ha avuto una schiacciante preferenza da parte degli elettori e che potrebbero modificare nettamente il risultato elettorale. 
Zelaya ha continuato affermando: "Non accettiamo questo risultato, protestiamo contro questo risultato e lo rifiutiamo, perché i nostri exit-poll, il nostro conteggio dei voti e gli osservatori internazionali [di alcune ong] confermano che Xiomara ha conquistato la Presidenza della Repubblica con oltre il 3% di vantaggio su Hernández".
Anche il rappresentante del Libre nel Consiglio Consultivo del TSE, Rixi Moncada, ha sostenuto le tesi del Partito Libre affermando che "ci sono più di 1900 verbali di Dipartimenti dove vince Libre nettamente che non sono stati inseriti nel conteggio, ma passati ad un procedimento di scrutinio 'speciale' che testimonia come domenica [24 novembre 2013] è avvenuta una chiara frode contro la volontà popolare, che senza dubbio, è stata alterata attraverso la trasmissione irregolare dei risultati". 

Oltre alle accuse del partito di Xiomara Castro vi sono anche quelle di Salvador Nasralla, candidato del Partito Anti-Corruzione (PAC), che addirittura ha parlato di una "clamorosa frode elettorale che porterà all'installazione di una dittatura in Honduras".

Juan Barahona importante esponente del FNRP (Fronte Nazionale di Resistenza Popolare) ha rivolto sentito appello a tutti i simpatizzanti del Partito Libre e ed a tutti i cittadini che sostengono la democrazia affinché vigilino sul regolare conteggio dei voti. L'appello è stato recepito immediatamente dagli studenti dell'Università Nazionale Autonoma dell'Honduras (UNAH) che hanno manifestato per sostenere il riconteggio dei voti ed il reintegro dei verbali esclusi. 
La manifestazione però è stata dispersa dall'esercito con i gas lacrimogeni perché, secondo le autorità, bloccava le strade del centro di Tegucigalpa ed inoltre non era stata autorizzata dal Governo.

giovedì 19 dicembre 2013

Nicaragua: aumenta l'accesso all'acqua potabile ed all'elettricità

Durante una trasmissione radiogonica di Radio La Primerísima le società Enacal (Impresa nicaraguense degli acquedotti e fognature) e Enatrel (Impresa nazionale di trasmissione dell'energia elettrica) hanno reso noto alcuni importanti miglioramenti nella copertura nazionale che oggi supera l'85% della popolazione.

In Nicaragua l'85,9% della popolazione ha accesso all'acqua potabile con un incremento del 15% circa rispetto al 2006. Il servizio è da migliorare perché vi sono circa 70.000 famiglie che possono utilizzare l'acqua per sei ore al giorno, 90.000 famiglie la possono utilizzare tra le sette e le undici ore mentre le restanti 440.000 famiglie hanno il servizio erogato 24 ore su 24.

I dati sulle reti fognarie diffusi da Enatrel sottolineano come dal 2006 ad oggi la percentuale di cittadini serviti da fognature sia salita dal 36% al 40%, inoltre è stato costruito e innaugurato un nuovo impianto di trattamento delle acque reflue che confluiscono nel Lago Xolotlán.
L'Impresa Enatrel per migliorare il servizio per le famiglie che hanno accesso in modo limitato e per raggiungere il resto della popolazione, che per adesso non sono raggiunte dall'acqua potabile e dalle fogne, ha pianificato numerosi interventi per i prossimi mesi ed anni stimando di estendere l'erogazione di acqua potabile al 93% della popolazione ed il 47% per quanto riguarda le fognature nel 2017.
I prossimi interventi interessaranno i municipi di Bilwi, Bluefields, EI Rama, Nueva Guinea, Acoyapa, Santo Tomás, Jalapa, Rivas, Masaya, La Esperanza, Chinandega, Mozonte, Susucayán, Chichigalpa, San Carlos, Cárdenas, Nandaime, Camoapa, Condega, La Trinidad e Malpaisillo.

Per quanto riguarda l'erogazione dell'energia elettrica tra 2007 ed il 2012 la copertura vi è stato un aumento della copertura del 20% arrivando raggiungere il 74% della popolazione ed Enatrel confida di riuscire a collegare l'87% della popolazione entro la fine del 2016. 
Gli investimenti sono quantificati in circa 570 milioni di dollari che svilupperanno la rete di distribuzione la costruzione di 8 piccole centrali idroelettriche e l'installazione di circa 800 pannelli solari che serviranno per dare energia ad alcune comunità non facilmente raggiungibili da rete di distribuzione.  

giovedì 12 dicembre 2013

Argentina: La Ley de Medios è costituzionale

Il 3 novembre 2013 la Corte Suprema di Giustizia ha decretato che i quattro articoli della Ley de Servicios de Comunicación (Ley de Medios promulgata nel 2009), su cui pendeva il ricorso degli avvocati del Gruppo editoriale Clarin, sono costituzionali.

I Gruppo Clarin, uno dei principali organi di stampa che appoggiava la dittatura tra il 1976 al 1983, aveva contestato quattro articoli della legge e più precisamente il numero 45, il 41, il 48 ed il 161.
L'editore possedeva prima del pronunciamento della Corte Suprema di Giustizia 240 concessioni tv via cavo, numerose riviste, case editrici, quotidiani (nazionali e locali), l’agenzia di stampa Diarios y Noticias (fondata con l'aiuto della dittatura militare) ed i canali nazionali "in chiaro" Canal 13 e TN. 

L'articolo 45 della Ley de Medios impone un numero massimo di licenze editoriali e di frequenze televisive e radiofoniche; per l'editore Clarin significa che dovrà cedere molte delle 240 licenze per le tv via cavo come dovrà vendere le numerose frequenze radio-televisive.
Gli articoli 41 e 48 stabiliscono che gli editori che possiedono più licenze di quelle che la legge consente dovranno rimettere nelle mani dell'organo di vigilanza pubblica le licenze per bandire un'asta pubblica e che parte del ricavato verrà versato agli ex-proprietari come indennizzo.
Infine l'articolo 161 stabilisce in un anno il tempo massimo per mettersi in regola con le nuove norme.

La Ley de Medios, considerata dai giuristi di tutto il mondo come una delle più avanzate mai promulgate, era stata impugnata dei legali del Gruppo Clarin perché secondo loro limitava la libertà di pensiero degli editori, la libertà di impresa ed inoltre introduceva una sorta di "censura preventiva"; secondo i giuristi e gli avvocati al soldo dei grandi editori si doveva promulgare una legge che garantisse il libero mercato e non ponesse alcun limite alle licenze di ogni singolo editore.
La Corte Suprema di Giustizia ha respinto la richiesta di incostituzionalità citando la Declaración de Principios de la Libertad de Expresión, approvata dalla Commissione Interamericana dei Diritti Umani nell’ottobre del 2000, sottolineando come i media non possano essere gestiti e controllati da un gruppo ristretto di persone perché in questo modo mancherebbero le condizioni minime di pluralità dell’informazione ed il relativo apporto/critica che ogni gruppo sociale può e deve esercitare nella vita democratica del proprio Paese. 

Adesso che la Ley de Medios è stata dichiarata costituzionale il Governo argentino dovrà renderla veramente operativa e dovrà vigilare affinche non ci sia un passaggio di consegna da un monopolio mediatico all'altro.
Con queste preoccupazioni gli editori indipendenti e di media comunitari chiedono che una percentuale delle concessioni tolte agli editori oggi fuorilegge siano affidate ai media popolari come per esempio al canale televisivio l’Espacio de Televisoras Alternativas y Comunitarias (Barricada Tv) che a breve dovrebbe beneficiare della redistribuzione delle licenze. 
Grazie a questa legge vi è anche la possibilità che una parte delle concessioni radio-televisive sia assegnato a radio e televisioni no profit; così alcune comunità chiedono al Governo di integrare Ley de Medios con alcune norme per riservare loro circa il 33% delle frequenze, destinate al solo no profit, così da riuscire a sviluppare un maggior numero di emittenti comunitarie.

giovedì 5 dicembre 2013

Argentina: Denunciata la Monsanto

All'inizio di Ottobre in Argentina la multinazionale Monsanto è stata denunciata, nel distretto di Cordoba, in base alla legge Nacional de Residuos Peligrosos Nº 24.051 perché i prodotti chimici che la multinazionale userà per "curare" le colture (insetticidi, fungicidi e trattamenti per sementi) sono classificati come tossici.
Oltre alla tossicità dei prodotti, alcuni dei quali sono proibiti nei paesi in cui vengono prodotti per esempio la Clotianidina prodotta dalla Bayern e vietata in tutta la UE, vi è un'altra inadempienza da parte della Monsanto che è la mancata presentazione della documentazione di impatto ambientale.
Il rapporto di impatto ambientale, stilato da diversi enti indipendenti, permette di stabilire quali sono i possibili effetti negativi per la salute delle persone e dell'ambiente che si potranno verificare con la l'impiego degli agenti chimici dichiarati nella coltivazioni Monsanto.

La denuncia depositata dai proprietari degli appezzamenti di terra confinanti con la Monsanto insieme al Premio Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel e con l'aiuto degli avvocati Darío Ávila y Miguel Martinez.
Darío Ávila, presentando la denuncia, ha affermato che "non avere uno studio di impatto ambientale ci permette di esercitare il 'principio alla precauzione' perché vi sono numerose pubblicazioni scientifiche che ci mettono in guardia dalle reazioni che questi prodotti sviluppano sulla salute dell'uomo e sull'ambiente. 
[..] Non vedo l'ora che il Parlamento elabori una legge contro il reato di inquinamento ambientale; ma per adesso dobbiamo adoperarci per provare alla magistratura come l'uso di questi agenti chimici e le fumigazioni, che irroreranno non solo le colture della Monsanto ma anche quelle dei vicini, ricada nella pericolosità descritta e sanzionata dalla legge 24.051".