lunedì 27 gennaio 2014

Argentina: Condannati altri repressori

Nel processo istruito presso il Tribunal Oral Federal Número 1 denominato Porra o Guerrieri II sono stati condannati dodici repressori dell'ultima dittatura argentina.
I giudici Roberto López Arango, Noemí Berros e Lilia Carnero hanno comminato l'ergastolo a Marino Héctor González, 25 di reclusione ad Ariel Zenón Porra e Juan Andrés Cabrera, 20 anni a Carlos Sfulcini, 18 anni a Alberto Enrique Pelliza e 16 anni ad Ariel López per aver partecipato e pianificato 24 sequestri di persona ed averle poi torturate ed aver assassinato 16 persone. 
Gli altri imputati sono stati condannati a pene più lievi perché la loro partecipazione ai delitti non è stata provata; così sono stati condannati a dieci anni di reclusione Pascual Guerrieri, Jorge Fariña e Juan Amelong mentre Walter Pagano ed Eduardo Costanzo a cinque. Questi ultimi cinque imputati devono però gia scontare l'ergastolo inflitto in alcuni procedimenti precedenti.

Gli imputati facevano parte del Destacamento de Inteligencia 121 che gestiva i centri di detensione clandestina di La Calamita, Quinta de Funes, Escuela Magnasco, La Intermedia e la Fábrica de Armas Domingo Mattheu. 

La sentenza è stata accolta con numerose urla dei cittadini presenti nella sala del tribunale anche se alcune associazioni e cittadini non hanno potuto partecipare alla lettura della sentenza perché il tribunale ha dato comunicazione poche ore prima che la sentenza sarebbe stata letta alle 14 di venerdì 20 dicembre.
Un'esponente dell'assoziazione HIJOS Rosario, Juane Basso, ha commentato la sentenza del Tribunal Oral Federal Número 1 con queste parole: "Le condanne non sono all'altezza delle nostre aspettative ma i Giudici hanno accolto al 100% la nostra ricostruzione dei fatti e le prove prodotte".

martedì 14 gennaio 2014

Il Venezuela alle elezioni amministrative

Domenica 8 dicembre 2013 si sono svolte in Venezuela le elezioni amministrative con un affluenza record del 59% degli elettori; i risultati hanno premiato il Psuv con il 49,3% dei voti contro il 42,72% del MUD. 
Questa consultazione era molto attesa dagli analisti politici ed anche dall'opposizione che aveva puntato la sua campagna elettorale per cercare di far vacillare il "Chavismo" mettendo sotto pressione il presidente Maduro, eletto nell’aprile del 2013 poco dopo la scomparsa del presidente Chávez, ed il Partido Socialista Unido de Venezuela (Psuv).

Il Psuv ha conquistato 15 delle 24 principali città del paese (il numero totale dei municipi in cui il Psuv ha vinto è di 196 municipi contro i 53 del Mud) anche se non è riuscito ad imporsi nei municipi guidati storicamente dall'opposizione (Caracas, Maracaibo, Zulia e Barinas); questa nuova sconfitta per il Mud apre il processo alla linea politica che Henrique Capriles, governatore dello stato di Miranda e leader dell’opposizione, ha dettato negli ultimi anni.
I primi commenti di Capriles e di esponendi del Mud parlano di un "Venezuela spaccato in due e senza un governo" oppure di una vittoria poco significativa visto il basso numero di votanti ed anche l'azzardata analisi che "se da un lato l’opposizione non è riuscita a battere il chavismo, è altrettanto vero che il Psuv non è stato in grado di strappare alla Mud le sue storiche roccaforti".
Quest'ultima analisi è basata su una menzogna dato che oltre cinque i milioni di venezuelani hanno scelto il Psuv contro i circa 4,35 che hanno votato il Mud; è da sottolineare la sconfitta del Mud dato che nelle scorse elezioni presidenziali dell'aprile 2013 lo scarto era di poco più di 300.000 preferenze.

Queste elezioni amministrative sono state anche il primo banco di prova dell'operato del governo guidato da Maduro, che sembra aver superato l'esame, in un periodo non semplice a causa dei problemi economici che hanno colpito il paese e per le aspre polemiche nate dall'approvazione della Ley Habilitante (legge approvata dall'Assemblea Nazionale permette al presidente Maduro dei poteri straordinari per la durata di un anno in materia economica). Inoltre nel 2013 è stato approvato anche il Plan de la Patria (insieme di leggi per lo sviluppo economico pensate dal presidente Hugo Chávez) ed anche il miglioramento delle condizioni sociali della popolazione più povertà. 
Il consenso che raccoglie il Psuv tra i venezuelani è sicuramente frutto della scelta, unica nel panorama politico del Venezuela, di aver posto al centro del proprio progetto politico la popolazione, la sanità pubblica, l'educazione pubblica, un salario più equo ed i diritti di tutti i cittadini. 

lunedì 6 gennaio 2014

Elezioni inquinate in Honduras

La Missione dell’Unione europea (Moe-Ue) che ha vigilato sul processo elettorale in Honduras ha reso pubblico il proprio rapporto sulle elezioni svolte il 24 novembre 2013.
Il rapporto sottolinea come gli osservatori abbiano riscontrato "seri indizi di traffico di credenziali e altre irregolarità oltre ad un evidente squilibrio nella visibilità dei vari partiti nei media e la mancanza di trasparenza nel finanziamento della campagna elettorale".
Il rapporto continua, in modo sorprendente, con una valutazione positiva "sia della trasparenza del voto, sia del rispetto della volontà dei votanti e nello scrutinio".
Infine la missione Moe-Ue definisce il sistema di trasmissione degli atti affidabile e si è congratula con le autorità elettorali per aver raggiunto una maggiore trasparenza rispetto alle elezioni precedenti".

Questi ultimi elementi sottolineati dal rapporto del Moe-Ue contrastano notevolmente con il traffico di credenziali, le irregolarità al voto ed altri problemi sorti durante il conteggio dei voti che la stessa commissione ha registrato e che sono state denunciate anche dal Partito Libre e dal Partito Anti-Corruzione.

Alcuni inviati della delegazione europea hanno fatto trapelare il proprio pensiero che è in contrasto rispetto alla posizione ufficiale del Moe-Ue dato che hanno personalmente assistito ad alterazione dei risultati, alla "violazione della volontà espressa nelle urne dal popolo honduregno", al fatto che alcune persone non hanno potuto votare perché risultavano morte mentre ci sono stati morti che hanno votato tranquillamente. 
Inoltre alcuni osservatori hanno riportato nelle loro relazioni l'impossibilità di verificare dove venissero inviati i voti e come questi siano stati ricevuti oltre al fatto che almeno il 20% dei verbali originali sono stati dirottati verso un server illegale che li ha occultati.

Il Partito Libre ed il Partito Liberale hanno presentato una formale richiesta di riconteggio dei voti al TSE (Supremo tibunale elettorale) per le presunte frodi durante le elezioni in Honduras. 
Le prove prodotte a supporto della richiesta di conteggio dei voti sono state molteplici e vanno dalle "falle" di progettazione dei sistemi ed algoritmi applicati per la votazione alla falsificazione di documenti di identità.
L'avvocato Ricci Moncada (Partito liberale) ha prodotto anche i rapporti dell'Organizzazione degli Stati Americani (OAS) e il Unione europea (UE) che "hanno rilevato anomalie e mostrato il non rispetto delle norme necessarie per il corretto svolgimento del voto e sono stati rilevati i molti seggi che il numero di voti espresso è stato maggiore del numero dei votanti."

Il presidente del Tribunale Supremo Elettorale (TSE) dell'Honduras, David Matamoros, una confermato che "verranno controllati circa 16 mila voti perché la gente ha bisogno di trasparenza".