martedì 11 novembre 2014

Messico: i desaparecidos di Ayotzinapa/2

I giorni successi all'attacco di Iguala pianificato da polizia e narcos si è fatta sentire la pressione della popolazione e dei media che chiedevano con fermezza l'individuazione dei responsabili. E grazie a queste pressioni la Procura Generale della Repubblica ha fatto arrestare 22 poliziotti, pagati dai narcos, e 8 narcos. Gli interrogatori portano alla luce alcune dinamiche dell'agguato ed inoltre rivelano l'esistenza di sei fosse comuni, alle pendici di un colle nella periferia della città di Iguala, in cui vengono trovati 28 studenti anche se i desaparecidos sono 43. 

La polizia di Iguala è stata disarmata e trasferita presso il centro militare del Dipartimento della difesa a Tlaxcala. Le loro armi sono state sequestrate e verranno effettuati test balistici per determinare se sono state utilizzate per atti criminali. 
I poterei della polizia sono stati affidati alle Forze Federali Messicane che sono giunte ad Iguala affinché, secondo le parole del commissario per la Sicurezza Nazionale Rubido García, "i crimini non restino impuniti e che i responsabili siano puniti secondo la legge". 

I poliziotti arrestati accusano il loro capo, Francisco Salgado, anche lui agli arresti per aver dato l'ordine di assaltare gli studenti alla stazione degli autobus mentre assicurano che il narcotrafficante, El Chucky, abbia ordinato di sequestrare i giovani. 
Secondo le indagini del procuratore dello stato di Guerrero, Iñaki Blanco, anche il sindaco Abarca è implicato anche se per adesso si parla solo di "omissioni" e chiederà la revoca della sua immunità; ma dalla sua ricostruzione non si comprende se esistono altri responsabili.
Il procuratore dovrebbe far luce su numerosi aspetti come chi ha ordinato questa operazione? per quale motivo il sindaco, sua moglie ed il capo della polizia siano fuggiti? La polizia è agli ordini dei narcos o fa parte del cartello dei Guerreros Unidos? 
Per quanto riguarda il sindaco, José Luis Abarca, e sua moglie, María Pineda, ci sono già alcune inchieste (mai concluse) e numerose prove che legano i due al cartello dei Beltrán Leyva ed anche di come le forze dell'ordine di Iguala sono gestite e controllate dai narcos. 

L'opinione pubblica messicana spera che Blanco possa fare giustizia e che anche lui non sia connivente, come la quasi totalità dell'apparato politico e di giuridico, con i narcotrafficanti che ormai governano il paese.

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