lunedì 25 maggio 2015

Brasile: presentato il rapporto della Commissione Nazionale per la Verità

Il rapporto redatto dalla Commissione nazionale per la Verità fa luce su molti crimini del regime militare che governò il paese tra il 1964 ed il 1984 ed addirittura identifica i torturatori di allora.

Il rapporto è frutto del lavoro di circa 3 anni (inizi nell'ottobre 2012 quando Dilma Rousseff era già alla presidenza del Brasile) e conta oltre 4300 pagine che inchiodano alle loro responsabilità i militari che portarono avanti i piani delle governo.
I militari coinvolti in sparizioni, sequestri, torture ed omicidi furono circa 380, 196 sono ancora in vita, e dovrebbero rispondere delle circa 430 persone assassinate e per un numero non ancora precisato di desaparecidos.
La Commissione è stata presieduta da Rosa Cardoso che ha invocato il diritto alla verità per i familiari dei desaparecidos, ricordando che nemmeno i governi guidati dal PT (Partido dos Trabalhadores) sono riusciti negli ultimi dodici anni a cancellare la legge di amnistia varata nel 1979 da Ernesto Geisel per assicurare l’impunità a tutti i repressori.
L’amnistia, ha sottolineato Cardoso, non può trasformarsi in impunità per i repressori di allora. 

Nelle pagine del rapporto la Commissione Nazionale per la Verità vi sono molte parti riguardanti il Plan Cóndor (piano multi-nazionale utilizzato dai governi militari latinoamericani con il fine di eliminare gli oppositori dei regimi e perseguitarli per tutto il continente e non solo) e del ruolo attivo degli USA nell'addestramento di militari e forze di polizia che fu effettuato nella Escuela de las Américas. Inoltre la Commissione, durante lo studio di testimonianze e documenti, ha appurato il coinvolgimento dell'organizzazione USAID nel golpe che permise ai militari di deporre il governo legittimo e salire al potere. 

Alla Escuela de las Américas (il cui nome fu cambiato nel 2001 per evitare di essere collegata ai vari metodi criminosi che venivano insegnati con il più presentabile Instituto del Hemisferio Occidental para la Cooperación en Seguridad) le forze armate e di polizia venivano addestrate all'uso di tecniche di controinsurgencia e di repressione (tortura fisica e psicologica) nei confronti degli oppositori dei regimi militari.

La presidenta Dilma Rousseff, che si è commossa per il grande lavoro della Commissione e perché anche lei fu torturata durante la dittatura militare, ha sottolineato che il paese merita giustizia e che per averla è necessario cancellare la legge di amnistia come l’Argentina ha insegnato.

Vi è una grande differenza tra Argentina e Brasile, per questo probabilmente sarà complicato chiudere con il passato, ed è fondamentale il percorso intrapreso della società civile Argentina che ha per prima combattuto contro l’impunità dei torturatori; questo percorso in Brasile sembra più complesso dall'avverarsi a causa delle grandi disuguaglianze sociali.

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