martedì 12 maggio 2015

Perù: proteste contro la miniera Tia Maria

In Perù vi è una protesta che va avanti dalla fine di Marzo 2015 e che sembra non volersi arrestare fino a che il progetto minerario Tia Maria nella provincia di Arequipa non sarà fermato.
Le proteste sono sempre state pacifiche fino a quando a metà aprile la polizia ha fronteggiato i manifestanti nella provincia di Islay nella regione di Arequipa che protestavano contro il progetto minerario. 
La vittima è un campesino che è stato colpito da uno dei tanti lacrimogeni che la polizia ha esploso per disperdere i manifestanti accalcati davanti alla miniera ed impedivano ai mezzi della polizia di giungere all'ingresso per creare un "cuscinetto" tra le due fazioni.

La miniera a cielo aperto Tia Maria dal 2017 produrrà circa 120.000 tonnellate di rame all'anno per circa 20 anni(la concessione è stata affidata alla società messicana Southern Copper Corporation che stima di investire circa 400 milioni di dollari per tutto il periodo di sfruttamento della miniera). 
I manifestanti sono certi che le attività minerarie (con i prodotti chimici utilizzati ed i materiali di scarto) contaminino le acque dei fiumi ed in particolare quelle del fiume Tambo; l'inquinamento delle acque e delle falde metterebbe a serio rischio tutte le coltivazioni e gli allevamenti della provincia.
Inoltre le popolazioni locali sono preoccupate anche per la possibilità che la miniera possa utilizzare oltre all'acqua di mare dissalata per i lavaggi di minerali estratti anche le acque dei fiumi. 

Oltre al progetto Tia Maria il Governo peruviano ha in calendario, per il 2015, l'analisi di altre 10 concessioni minerarie sempre nella provincia di Arequipa che molto probabilmente mineranno l'ecosistema e la sopravvivenza delle comunità locali che basano la loro vita sull'agricoltura ed l'allevamento.

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