mercoledì 23 settembre 2015

Paraguay: inizia il processo per i fatti di Curuguaty

Il 22 luglio si è tenuta la prima udienza del nuovo processo per il massacro di Curuguaty avvenuto il 15 giugno 2012, quando più di trecento agenti di polizia in assetto anti-sommossa si scagliarono con violenza per sgomberare settanta campesinos che occupavano un terreno di Marina Kue. 
L’attacco della polizia contro l’asientamento di Marina Kue causò la morte di undici contadini e sei militari; gli accadimenti di Curuguaty furono il casus belli che la destra ( Colorados ) e l’oligarchia dei latifondisti aspettavano attaccare il presidente Fernando Lugo e destituirlo riappropriandosi della guida del Paraguay.

Le responsabilità delle violenze a Curuguaty sono incontrovertibili eppure dal giugno 2015 vi sono ancora sedici contadini agli arresti, perché accusati di essere i responsabili della morte dei sei poliziotti oltre all’accusa di occupazione indebita dei duemila ettari di terra di Marina Kue. Le terre occupate erano di proprietà della Marina paraguayana fino al 1990 anno in cui Blas Riquelme, imprenditore e senatore colorado, se ne impossessò arbitrariamente.
L’occupazione contadina spronare il presidente Fernando Lugo a promulgare una legge di riforma agraria in un paese dove il 2,5% della popolazione insieme alle multinazionali possiede l’85% della terra coltivabile. 

All'inizio dell'udienza è stato ricordato ciò che è accaduto a Vidal Vegas dove un contadino, che era tra i testimoni del massacro di Curuguaty, è stato assassinato da alcuni pistoleros che non andranno mai processo perché protetti dall'oligarchia latifondista e dal Governo la cui politica appoggia i grandi capitali e cerca di stroncare sul nascere ogni conflitto per la terra garantendo l’impunità dei pistoleros e di chi li finanzia.

Nessun commento: