venerdì 23 ottobre 2015

Uribe indagato per massacro di El Aro

La Sala di Giustizia e Pace del Tribunale Superiore di Medellínha ha aperto un'inchiesta a carico dell'ex presidente, Álvaro Uribe Vélez, per responsabilità e violazione dei diritti umani nel massacro perpetrato dai paramilitari a El Aro, un villaggio nel municipio di Ituango nel dipartimento di Antioquia. 
Il massacro risale al 22 ottobre del 1997 quando i paramilitari torturarono e uccisero oltre 15 persone, bruciarono alcune cascine, razziarono il villaggio e causarono il trasferimento forzato di centinaia di contadini; Uribe in quel periodo ricopriva il ruolo di governatore del dipartimento di Antioquia.

L'inchiesta che riguarda Uribe nasce lo scorso febbraio quando è stata letta la sentenza che ha condannato, l’ex capo paramilitare Ramiro "Cuco" Vanoy, per questo ed altri massacri, tutti avvenuti tra il 1995 ed il 1997. 
Le implicazione di Uribe nel massacro di El Aro emersero già a fine 2008 quando il paramilitare Francisco Villalba (detto "il professore degli squartatori") dichiarò che Uribe aveva ordinato l'intervento dei paramilitari ed aveva inviato un elicottero del governo per il trasporto dei paramilitari; l'elicottero fu visto sorvolare il villaggio di El Aro da numerosi cittadini durante il periodo in cui i paramilitari effettuarono l’incursione.
Nell'aprile del 2009, alcuni mesi dopo aver testimoniato, Villalba fu assassinato per evitare che continuasse a rendere pubblici i segreti tra paramilitari e politica e per questo motivo Ramiro “Cuco” Vanoy fu estradato a fine 2008 negli Stati Uniti.

Nel 2006 quando Uribe era governatore di Antioquia la Corte Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) ha riconosciuto lo Stato colombiano corresponsabile del massacro, colpevole di omissione ed acquiescenza e di collaborazione da parte di membri della forza pubblica di Ituango.
Oggi, molti anni dopo, insieme alla condanna del CIDH, alle dichiarazioni dei condannati ed alle nuove testimonianze delle vittime del massacro emerse nel 2014 hanno spinto il Tribunale Superiore di Medellín ad aprire un'inchiesta su Uribe in quanto ex governatore del dipartimento di Antioquia e presunto mandante del massacro di El Aro.

mercoledì 7 ottobre 2015

Cile: Contreras è morto

E' morto Manuel Contreras, il generale cileno che ha diretto la polizia segreta di Pinochet, DINA, a cui il rapporto Rettig ha attribuito più di 1500 omicidi. Contreras ha sempre affermato di aver eseguito gli ordini impartitogli dal "presidente" Pinochete di aver operato nel pieno della legalità.
La sua ragione di vita era quella di "estirpare il marxismo dalla faccia della Terra" usando ogni mezzo dalle torture all'omicidio; sempre lui pianificò l'omicidio di Orlando Letelier ed insieme alla CIA quello del generale Prats, che non era sicuramente marxista.

Contreras era incarcerato dal 1995 quando gli comminarono una pena che nemmeno con dieci vite sarebbe riuscito a scontare; non si è mai pentito dei reati commessi o ordinati ma ha sempre rivendicando la legalità e la validità dei misfatti commessi, affermando che Villa Grimaldi non fu mai un centro di tortura, che la Dina non ha mai torturato nessuno, che i desaparecidos non esistono ma sono persone uccise in vari combattimenti e poi sepolte nel Cementerio General di Santiago ed infine che il golpe era indispensabile per salvare la patria. 
Il rapporto Rettig nel quale si elencano oltre 1500 persone uccise direttamente dalla Dina venne ritenuto da Contreras un documento pieno di menzogne; ha negato ogni fatto contestato in tribunale ed ogni evidenza creandosi la propria verità e rettitudine arrivando addirittura a chiedere i funerali con gli onori militari perché devoto servitore del suo Paese.